Normalmente docile e tranquillo, il gatto talvolta si lascia andare a manifestazioni aggressive che a prima vista possono sembrare irragionevoli.
La paura, uno stato doloroso prolungato, il gioco, la difesa del proprio territorio, e altre circostanze particolari possono infatti spingere il micio ad attaccare il proprio umano o altri animali. Si tratta di un meccanismo comportamentale normale ed anche comune in alcuni casi, ma è bene capire quali siano i limiti e gli atteggiamenti da evitare per crescere un gatto equilibrato in un ambiente a sua misura.
In questo articolo vi spieghiamo perché il gatto può diventare improvvisamente aggressivo e come potete intervenire se dovesse accadere.
Comportamento aggressivo: come si manifesta
Saper riconoscere il linguaggio del corpo del gatto è fondamentale per poter instaurare un rapporto di qualità con i felini; saper interpretare il movimento della coda, la posizione delle vibrisse, la posizione delle orecchie e lo stato della pupilla è una capacità alla base della vostra convivenza.
Il gatto, infatti, raramente manifesta aggressività in modo immotivato, e tipicamente prima di manifestarla invia dei segnali verso chi lo circonda, per palesare la propria insofferenza.
Tra questi riportiamo: coda agitata, oppure rigida e portata verso il basso, orecchie basse schiacciate verso dietro, pupille dilatate, pelo gonfio e drizzato verso l’alto, vocalizzi e ringhi.
L’aggressività̀ nel gatto può avere molteplici cause, così come provenire da diversi fattori, tra i quali la genetica, aspetti ormonali, neuronali e ambientali.
I gatti adottati precocemente o svezzati dall’uomo senza dovuta esperienza, come spiegheremo nel seguito, sono più̀ inclini a esibire comportamenti aggressivi, probabilmente a causa di un distacco precoce dalla madre e dagli altri gattini, e dell’alterazione della sua fase di sviluppo più sensibile.
Aggressività nel gioco
Gli stimoli ambientali e sociali giocano un ruolo importante nello sviluppo dell’aggressività. Un gatto privato della possibilità̀ di andare a caccia, giocando, spesso redirigerà̀ la sua esigenza predatoria nel gioco, e in particolare verso qualunque oggetto si muova.
L’aggressività nel gioco spesso si manifesta in gattini svezzati troppo precocemente, ai quali la madre non ha avuto tempo di insegnare l’autocontrollo nel morso e nel graffio.
In questo caso i gatti non vanno eccitati troppo durante il gioco, bisogna riconoscere quando fermarsi, anche se micio ha ancora voglia di giocare, e prediligere più sessioni di gioco di breve durata; è inoltre assolutamente sconsigliato farlo giocare con le proprie mani.
Aggressione per mancata socializzazione
Nella vita di ogni gatto c’è un periodo critico, che va dalla seconda fino anche alla decima settimana di vita, nel quale i gattini sono particolarmente sensibili verso l’esposizione a nuovi stimoli. I mici diventano coscienti del loro ambiente perché possono sentire e vedere, sperimentano il gioco sociale e il riconoscimento della specie.
È quindi in questo periodo che imparano a socializzare e a giocare, dosando il graffio e il morso, e vengono puniti dalla madre, se necessario, per i comportamenti errati.
L’alterazione di questa fase influisce in modo negativo sullo sviluppo comportamentale del micio, che può manifestare mancanza degli autocontrolli, di inibizione del morso, e incapacità nella gestione dei conflitti.
Questi mici hanno quindi un più elevato fattore di rischio di sviluppare aggressività o comportamenti fobici anche da adulti.
Per questo motivo è sempre bene che i gattini stiano con la madre fino ai tre mesi di età.
Malattia
Una delle principali ragioni per le quali un gatto diventa all’improvviso aggressivoè sicuramente il dolore. I gatti sono maestri nel mascherare il dolore, tuttavia una condizione dolorosa, soprattutto se prolungata, crea una situazione di forte stress nel gatto, che reagisce aggredendo. Tra le condizioni che possono essere causa di questi comportamenti si menzionano l’artrite felina, gli ascessi, le otiti, le patologie del cavo orale, ecc.
Per questo motivo, in presenza di improvvisi comportamenti aggressivi da parte del vostro micio, si suggerisce sempre di rivolgersi a un veterinario per assicurarsi che non ci siano cause di tipo medico.
Curiosità: Nel 2014 Una famiglia di Portland, in USA, è stata costretta a nascondersi in una camera da letto e a chiamare il 911 dopo essere stata attaccata dal gatto di casa, Lux, un bellissimo micione di 10Kg a pelo lungo. All’arrivo dei soccorsi, la scena che si presenta agli occhi alle forze dell’ordine è a dir poco paradossale: una famiglia barricata in una stanza, e fuori da questa un micio spaventatissimo nascosto sotto un mobile. Il caso diventò mediatico, e dopo accertamenti medici e indagini comportamentali si scoprì che il micio soffre di una rara patologia chiamata iperestesia felina, che provoca “fitte” di ipersensibilità sulla schiena. Per darvi una idea: il gatto è calmo e improvvisamente salta, si guarda e si morde la schiena come se qualcosa lo stesse attaccando. Le crisi durano pochi minuti, ma in occasione di queste il micio vive una situazione di paura e insofferenza molto forte, che può portare a episodi di aggressività verso chi ha vicino.
Aggressività rediretta
Le espressioni di aggressività rediretta, o reindirizzata, sono le più comuni tra i mici e si innescano quando lo stimolo che provoca questo comportamento non è alla portata del gatto, che ridireziona quindi il comportamento aggressivo su persone o animali che ha vicino. Tra questi stimoli si menziona un rumore improvviso, una persona sconosciuta, un altro animale visto dalla finestra, ecc..
Aggressività intrasessuale
Questo comportamento si verifica tra maschi non castrati durante il periodo degli accoppiamenti, e provoca violenti litigi che possono durare anche molto; tipicamente uno dei maschi finisce per arrendersi alle minacce dell’altro. Come conseguenza di ciò i gatti possono causarsi ferite, anche profonde e infette, nonché essere vittime di contagio della Fiv, il virus dell’immunodeficienza felina.
Il rimedio a questo tipo di fenomeno è, come diciamo spesso, la castrazione.
Aggressività territoriale o di difesa
La paura o la necessità di difendersi può scatenare istintivamente una risposta aggressiva, soprattutto in assenza di vie di fuga.
Si tratta di un comportamento tipico sia del mondo animale, non solo ad appannaggio dei felini, sia riscontrabile anche negli esseri umani. In generale nei gatti questo tipo di aggressività si manifesta quando il gatto sente il proprio territorio minacciato dalla presenza di altri felini, ma anche animali e persone.
Un altro caso in cui il gatto può aggredire per paura e difesa è l’assenza di certezze sul proprio territorio, e quindi di una propria routine: è il caso di forti cambiamenti quali l’arrivo di un nuovo membro in famiglia o un trasloco. Per questo motivo è fondamentale accompagnare il micio ai cambiamenti della vita, in modo controllato e graduale.
Aggressività a seguito di contatto fisico prolungato
Il gatto può manifestare spesso aggressività da contatto nei confronti dell’uomo.
Potete infatti osservare il micio che dà inizio all’interazione con l’umano per poi improvvisamente attaccarlo e morderlo senza preavviso mentre questi lo sta accarezzando.
Anche in questo caso è possibile notare alcuni segnali premonitori, quali la coda agitata velocemente, le orecchie leggermente piegate, che ci comunicano che siamo giunti alla soglia di tolleranza alla manipolazione.
Istinto materno
Una gatta che ha appena partorito è per natura molto protettiva nei confronti dei gattini, e se percepisse una minaccia, potrebbe soffiare, graffiare o mordere anche il proprio umano o altri animali con cui di solito convive serenamente. Si tratta di un comportamento molto naturale e limitato al periodo di “maternità” della micia.
Cosa fare in caso di aggressività
Come anticipato, in caso di improvvisa aggressività del vostro micio, la prima cosa da fare è rivolgersi al veterinario per capire se il comportamento è causato da una sofferenza causata da una malattia.
Se la causa non riguarda un problema di salute, vi suggeriamo di agire nei seguenti modi:
- evitare il contatto con il micio aggressivo, e ignorare le sue aggressioni;
- non sgridare né picchiare il gatto, neanche se vi ha graffiato o morso: questo tipo di reazione, oltre a generare frustrazione, agisce da rinforzo rendendolo ancora più aggressivo;
- premiare i comportamenti positivi del gatto e ignorare quelli aggressivi;
- sterilizzare il micio, sia maschio che femmina;
- in caso di aggressività tra mici conviventi assicurarsi di effettuare un inserimento graduale, aumentare proporzionalmente le risorse, fornire spazi tridimensionali per evitare conflitti territoriali;
- fornire al micio stimoli ambientali variegati: tiragraffi, giochi che non coinvolgono parti del corpo umane, percorsi verticali, luoghi di riposo tranquilli e nascosti (nelle situazioni più stressanti, come i traslochi, una scatola di cartone è tutto ciò che gli serve per sentirsi al sicuro);
- eliminare tutti i fattori di stress legati alle manifestazioni di aggressività del micio.
Nei casi più complessi, ovviamente suggeriamo sempre di rivolgersi a un esperto in etologia felina, che saprà supportarvi nella ricerca delle cause dell’aggressività e vi proporrà dei percorsi da affrontare con il vostro micio, che potranno prevedere anche l’utilizzo di feromoni sintetici per calmare il micio o blandi sedativi di originale naturale.
Voi che esperienze avete con l’aggressività del gatto? Fatecelo sapere nei commenti!
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