La gestione del gatto anziano

Un gatto si definisce anziano quando arriva all’età di 11 anni.

Tuttavia, spesso non si conosce con esattezza la sua età, ma si può comunque ipotizzare la fase di vita in cui si trova osservando attentamente alcuni segnali che indicano l’avanzare degli anni.

I principali segni che possono rivelare che il gatto attraversa questa fase di vita sono:

  • la diminuzione dell’udito;
  • diminuzione della vista (occhi opachi);
  • Diminuzione della voglia di movimento e di gioco, dorme di più ed esce meno all’aria aperta.
  • Diminuzione delle interazioni con altri conspecifici e/o con l’uomo.

In generale il gatto con l’avanzare degli anni impara a dosare al meglio le energie rimaste, e per tale motivo ogni sua azione diventa più lenta e misurata.

Anche da un punto di vista fisiologico il gatto anziano presenta molti cambiamenti, nel comportamento e nella vulnerabilità rispetto a particolari malattie, ad esempio:

  • una ridotta capacità di annusare e gustare il cibo,
  • una ridotta capacità di digerire grasso e proteine,
  • riduzione di udito, funzione immunitaria, elasticità della pelle e tolleranza allo stress.

In questa fase della vita è più probabile che sviluppi problemi come ipertiroidismo, ipertensione, malattie renali, artrite, problemi ai denti e alla bocca, diabete e cancro e può anche soffrire dell’equivalente della demenza senile, per cui si potrebbe notare che il gatto si confonde, si ritira o vaga senza meta vocalizzando.

Per tale motivo il gatto anziano deve essere monitorato con più attenzione, ed essere sottoposto a periodici controlli veterinari anche in assenza di particolari sintomi.

In virtù di tali cambiamenti è pero fondamentale anche adottare particolari accorgimenti ambientali, per assicurare al micio una vecchiaia serena e priva di stress.

Dato che il gatto probabilmente tenderà a giocare di meno e a cercare meno il contatto, è importante impegnarsi per tenerlo attivo dedicando ogni giorno del tempo per il gioco, che sarà più pacato rispetto a prima, ma comunque utile per mantenerlo vigile.

Inoltre, la lettiera e i suoi posti preferiti per il riposo dovrebbero essere di facile accesso perché il gatto potrebbe far fatica a raggiungerli a causa di problemi alle articolazioni. Ad esempio, i bordi della cassetta igienica utilizzata fino ad ora potrebbero diventare troppo alti per il micio, che potrebbe decidere di eliminare altrove.

Anche il sistema digestivo del gatto potrebbe non funzionare più in modo efficiente, e per tale motivo è importante prediligere un’alimentazione facilmente digeribile, masticabile (quindi prevalentemente umida) se ci sono problemi con la bocca, e completa ed equilibrata da un punto di vista nutrizionale. Inoltre, a causa della riduzione dell’olfatto, il gatto potrebbe essere un po’ inappetente per cui si suggerisce di riscaldare il cibo, per far sì che l’odore sia più intenso e stimoli maggiormente l’olfatto del micio.

Inoltre, non deve mai mancare a disposizione del micio acqua fresca, anche in più postazioni facilmente raggiungibili, perché il gatto anziano soffre spesso di problemi renali.

Il micio anziano tende a pulirsi meno per conto proprio, anche per problemi legati alle articolazioni dolenti, ed è soggetto maggiormente alle infezioni.

Bisogna quindi prestare attenzione al pelo che, nonostante possa essere opaco come segno dell’età, deve essere in ogni caso pulito ed eventualmente dovrà essere il proprietario a provvedere ad una pulizia periodica tramite la spazzolatura.

Infine, bisogna assicurarsi che il micio abbia dei posti tranquilli e caldi nei quali potersi ritirare e cercare un po’ di privacy.

Il nostro amore e le nostre cure costituiscono il vero rimedio all’invecchiamento del nostro felino.

Come proprietari abbiamo il dovere di accettare i cambiamenti del micio e rispettare il suo maggior bisogno di tranquillità assicurandogli la solita routine quotidiana e prestando sempre attenzione alle variazioni comportamentali, che potrebbero rivelare un problema di salute sottostante.

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